Palazzo Giustinian Lolin

Il Palazzo Giustinian Lolin, così come lo vediamo oggi, risale al terzo decennio del Seicento, quando il proprietario Giovanni Lolin decise di farlo ristrutturare con l’intenzione di lasciarlo in eredità al nipote Giovanni Giustinian a condizione che fosse mantenuto il nome di Lolin accanto a quello dei Giustinian. È considerato una delle prime opere autonome di Baldassarre Longhena (1598-1682). Nella facciata l’uso del bugnato, le paraste di ordine dorico, ionico e corinzio e la simmetrica distribuzione delle finestre sono la testimonianza più diretta dei tributi del giovane architetto alla lezione di Vincenzo Scamozzi e  in particolare di Sebastiano Serlio. In questi lavori di ricostruzione venne completamente stravolto l’originale edificio gotico, di cui si conservò lo slancio verticale nelle finestre; non si inserì l’ammezzato, come era uso frequente nei palazzi veneziani dal Quattrocento in poi. Il complesso consta di due corpi di fabbrica, uniti da due maniche che delimitano una bella corte con pozzo. Il corpo principale dispone di ambienti di diversa ampiezza al piano terra e di un vasto salone al piano nobile con sale attigue e comunicanti,  nella tipica struttura del palazzo veneziano; tutti questi locali possono essere modularmente predisposti per ospitare convegni, conferenze, seminari, mostre, concerti. Continua

 

 

Facciata del palazzo
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