Il Novecento di Giovanni Morelli. Prove di esegesi sugli scritti

Coordinatore scientifico:
Francesco Fontanelli (Università di Pavia-Cremona)

 

Componenti del gruppo di ricerca:
Alessandro Maras (Università “La Sapienza”, Roma);
Benedetta Zucconi (Rheinische Friedrich-Wilhelms-Universität Bonn);
Paola Cossu (Conservatorio “G. B. Pergolesi”, Fermo);
Emanuele Franceschetti (Conservatorio “L. Marenzio”, Brescia);
Francesco Mercuri (New York University);
Maurizio Azzan  (Conservatorio “L. Campiani”, Mantova);
Giovanni Cestino (Università di Milano);
Francesca Scigliuzzo (Università di Udine);
Michele Bordoni (Università di Cagliari)

 
Progetto:
Un’aura di leggenda accompagna la figura di Giovanni Morelli (1942-2011), didatta instancabile, promotore di iniziative che hanno lasciato il segno nelle istituzioni culturali veneziane, musicologo sui generis, al tempo stesso rigoroso e visionario. La sua produzione saggistica conta oltre quattrocento titoli e si qualifica per un tasso di sofisticatezza e sperimentalismo che la rende affascinante, ma quasi inaccessibile. Il progetto di ricerca nasce con l’intento di favorire la conoscenza del magistero morelliano, scalfendo la cortina di impenetrabilità e prendendo sul serio la sfida della comprensione dei testi. Il campo prescelto sono gli scritti sul Novecento, in cui si spazia da questioni sociologiche (la crisi della musica d’avanguardia) a problemi teorico-estetici (la lontananza, il rituale, le pratiche improvvisative), attraverso una serie di studi monografici su compositori quali Stockhausen, Kurtág, Berio e Nono. Su modello della ‘prova di ritratto’, che torna nei saggi di Morelli come tentativo di delineare i contorni sfuggenti di un soggetto, il gruppo di studiosi mette in atto delle ‘prove di esegesi’, per far emergere i cardini del pensiero dell’autore, le connessioni interdisciplinari, gli interrogativi aperti a futuri sviluppi. Il lavoro ermeneutico, svolto con l’ausilio dei materiali dell’archivio Morelli della Fondazione Levi, diventa il punto di partenza per strategie di divulgazione che coinvolgeranno studenti e musicisti. In forme laboratoriali, si cercherà di far rivivere i temi della ricerca morelliana, particolarmente interessata ai processi percettivo-cognitivi, stimolando il dibattito sulla musica contemporanea e sulle nuove dinamiche di fruizione sonora.