Casanova prima di Casanova. Costruzione culturale del mito del libertino
- Fondazione Giorgio Cini – Isola di San Giorgio
Istituto Italiano Antonio Vivaldi
Fondazione Ugo e Olga Levi

Trattata in particolare nelle accademie veneziane seicentesche, ma popolare fino alla fine del XVIII sec., la figura del libertino incarnava questioni filosofiche e politico-morali come la legittimità della libertà di pensiero, anche contro i dogmi della Chiesa, la messa in discussione delle norme civili e religiose, nonché il sovvertimento delle rigide relazioni gerarchiche su cui si reggeva il costrutto sociale dell’Ancient régime. In tal senso vanno interpretate anche le situazioni erotiche o ambigue sul piano della connotazione dei generi, di cui l’opera veneziana dell’epoca – tra cui diversi lavori di Vivaldi – offre numerosi esempi: non era il dato sensuale in sé a costituire l’oggetto principale della rappresentazione, bensì la sua funzione come elemento sovvertitore e, in quanto tale, capace di aprire nuovi orizzonti del possibile sul piano filosofico, morale e politico.
Daria Perocco (Università Ca’ Foscari, Venezia)
Se Casanova le avesse conosciute… Alla ricerca delle prime libertine
Nicola Badolato (Università di Bologna)
Suggestioni libertine nei libretti veneziani di metà Seicento
Lorenzo Mattei (Università “Aldo Moro”, Bari)
Altri Don Giovanni. Sulla figura del libertino nell’opera comica del secondo Settecento
Gerardo Tocchini (Università Ca’ Foscari, Venezia)
Romantici e reazionari di età Secondo Impero: la fabbricazione del mito del “Settecento libertino”
Modera Giada Viviani (Università di Genova e Fondazione Ugo e Olga Levi)
Discussant, Cesare Fertonani (Università di Milano) e Olivier Fourés(Conservatorio Superiore di Madrid)