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Il mottetto in Italia da Marchetto da Padova a Guillaume Du Fay

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4 Maggio 2018 ore 8:00 - 6 Maggio 2018 ore 17:00

Seminario annuale di Musica Medievale
a cura di Claudia Caffagni

 

Milano / Venezia : 17 novembre 2017/12 maggio 2018
4-11 maggio presso Fondazione Ugo e Olga Levi – onlus
11 maggio concerto a Venezia
12 maggio 2018 concerto a  Milano

Il seminario, che si svolgerà nell’a.a. 2017-18 nel contesto didattico del Biennio di Musica Medievale, ma aperto a tutti gli studenti interni ed esterni alla Scuola, è dedicato al genere del mottetto sviluppatosi in Italia a partire dal secondo decennio del XIV secolo.
Si tratta di un genere di cui si ha una prima descrizione nel trattato di Antonio da Tempo, Summa artis rithmici vulgaris dictaminis, (1332) e di cui si hanno i primi esempi composti da Marchetto da Padova, il primo teorico dell’Ars nova italiana. Il mottetto nasce principalmente come genere musicale celebrativo, e alla sua nascita sono legate le città di Venezia e di Padova e comunque le corti del nord. Le occasioni per le quali venivano composti potevano essere le più varie: l’investitura di un doge veneziano, la celebrazione di un duca, l’annessione di un nuovo territorio, la visita di un importante alleato, il matrimonio tra personaggi di casate importanti, l’incontro tra il papa e l’imperatore.
Il mottetto italiano delle origini, per le sue caratteristiche formali e stilistiche, è un genere chiaramente distinto dall’omonimo genere francese. È una composizione a tre voci in cui si può riconoscere una certa similitudine con la struttura della caccia italiana nell’uso, in apertura, del canone tra le due voci superiori che, pari nell’estensione vocale, procedono con andamenti ritmici simili, sebbene molto spesso ospitino testi diversi. Il tenor, non basato su cantus firmus, né testato, è liberamente composto e si muove con andamento più lento rispetto alle due voci superiori.
Dal punto di vista delle soluzioni stilistiche, ricorrenti sono gli episodi di imitazione e di hoquetus (interruzioni brevi e frequenti della linea melodica ottenute per mezzo di pause alternate tra le varie voci) e ricca è la combinazione di declamazione simultanea del testo e frasi melismatiche. Un ultimo elemento riguarda la soluzione delle cadenze importanti che seguono nella stragrande maggioranza dei casi lo schema 6/10-8/12 invece del consueto francese 3/6-5/8.
Lo sviluppo che il mottetto subisce proseguendo la sua storia nel XV secolo comporta, per influenza dello stile franco-fiammingo, l’aggiunta talvolta di un contratenor e il trattamento isoritmico delle voci inferiori, mantenendo però quasi sempre intatte le altre caratteristiche formali. Grandi interpreti in Italia di questo genere sono Johannes Ciconia e Gullaume Du Fay.

Il processo di studio, che avrà come esito la preparazione di un concerto aperto al pubblico, prevede l’approccio diretto alle fonti originali (rese disponibili digitalmente), la comparazione con eventuali fonti parallele, l’analisi delle strutture testuali e musicali oltre all’approfondimento di tutte le questioni legate alla prassi esecutiva. Trattandosi di testi in latino, il seminario avrà un collegamento con il corso tenuto da Paolo Borgonovo. Particolare attenzione verrà prestata anche ai problemi legati alla musica ficta.
L’attività seminariale si avvale della collaborazione della Fondazione Ugo e Olga Levi Onlus che ogni anno ospita per una settimana gli studenti e la docente, presso la propria sede veneziana, al fine di garantire una fase di approfondimento.
Grazie a questa collaborazione, saranno inoltre inserite nell’attività didattica due lezioni (16 dicembre 2017 e 17 marzo 2018) del prof. Rodobaldo Tibaldi (Università di Pavia, Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali di Cremona) sui temi legati al seminario

Details

Start:
4 Maggio 2018 ore 8:00
End:
6 Maggio 2018 ore 17:00

Organizzatori

Fondazione Ugo e Olga Levi onlus
Civica Scuola di Musica Claudio Abbado di Milano

Luogo

Fondazione Ugo e Olga Levi