Affrancati dal ghetto. La musica sacra dell’ebraismo italiano tra emancipazione e assimilazione dalla seconda metà dell’Ottocento alla seconda guerra mondiale
Venezia, Fondazione Ugo e Olga Levi 12-13 dicembre 2016
Nella ricorrenza del cinquecentesimo anniversario dell’istituzione del ghetto di Venezia, il primo in Europa (2016) la Fondazione Levi organizza un convegno internazionale dedicato alla nuova musica delle sinagoghe, un repertorio dal quale emerge con evidenza una prassi diffusa fra le comunità ebraiche italiane lungo il percorso di integrazione appoggiato dal Risorgimento. Sarà preso in considerazione in particolare il periodo compreso fra la seconda metà dell’Ottocento e la seconda guerra mondiale. Il tema, originale, è rilevante per la storia, per la storia della musica e per la storia della cultura d’Italia e d’Europa, e presenta notevole interesse in rapporto all’attualità, poiché implica una riflessione su analoghi fenomeni di apertura e chiusura nell’incontro di tradizioni e religioni nell’era della complessità.
Con l’emancipazione, le comunità ebraiche intendevano ridefinire la propria identità come attive componenti del tessuto sociale, e non più come minoranze discriminate. La musica liturgica, occasione di espressione pubblica dell’identità della comunità, si è dimostrata uno dei mezzi appropriati allo scopo: la sua evoluzione rappresenta una risposta alle esigenze di modernità e di riforme che si andavano diffondendo nell’Europa occidentale e la posizione assunta rispetto ai problemi imposti dai tempi. In Italia questa evoluzione si è operata con l’acquisizione di forme e stilemi del contesto culturale esterno: sebbene le istanze avanzate nel XIX secolo dal movimento dell’Ebraismo Riformato qui ufficialmente non siano mai state accolte, gli ebrei italiani sono in realtà restati più in teoria che nella pratica nel solco dell’ortodossia rabbinica e, con la caduta degli antichi regimi e l’acquisizione di nuove libertà civili, hanno largamente condiviso il generale spirito di rinnovamento; inoltre l’assorbimento di modelli musicali esterni è stato ovunque avvertito non quale rottura della tradizione, ma quale continuazione di tendenze latenti da secoli: in Italia infatti l’intreccio di tradizioni autoctone e integrazione culturale risale molto indietro nel tempo, a Venezia addirittura al tardo Rinascimento.
Il Convegno ha ricevuto un appoggio economico dai fondi otto per mille 2016 dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane (UCEI) ed è realizzato con il contributo erogato dalla Direzione generale biblioteche e istituti culturali
Promosso nell’ambito delle celebrazioni del cinquecentenario dell’istituzione del Ghetto di Venezia ed in collaborazione con The Medici Archive Project
COMUNICATO SYNAGOGUE MUSIC ENG